Quei cartelli in cinese in Giappone (1 parte)





Si civile! Mantieni pulito! (Si prega di non gettare assorbenti nel wc!)


In Corea e in Giappone , di cartelli scritti in cinese del tipo: " Si prega di non sostare in mezzo alla strada" , "In questo esercizio commerciale è vietato portare via bevande o prodotti alimentari" o "In questo centro wellness è vietato usare gli asciugamani per strofinarsi le zone intime" ce ne sono ormai fin troppi, difficile riuscire a contarli, e la maggior parte di questi cartelli vengono affissi da cinesi che vivono e lavorano in Giappone.

Ad  Akihabara (秋葉原, Akihabara), il quartiere dell'elettronica a 5 minuti di treno dalla Tokyo Station, ci sono negozi d'elettronica specificamente per la clientela cinese aperti da cinesi. All’ entrata di questi negozi nonostante ci sia il cartello " Si prega di non sostare in mezzo alla strada",ci sono sempre numerosi turisti cinesi che sostano, bloccando la strada ai giapponesi che sono sempre di fretta. In effetti alcuni turisti cinesi in Giappone si comportano veramente in modo maleducato, per esempio mentre mangiano al ristorante usano i bastoncini per dividere la carne magra da quella grassa, vanno al bagno senza tirare l'acqua. Ci sono anche persone che in tutta tranquillità, chiedono alla persona che gli sta vicino di prendere al posto loro i calzini lavati (??) o sull'autobus gridano a voce alta. Ci sono anche cinesi che dicono che le donne cinesi sono le piu’ astute a chiedere soldi in prestito che poi non restituiscono mai.

Tutto questo non fa che danneggiare l'immagine dei cinesi all'estero.

A Shinsaibashi Suji, la mecca dello shopping a Osaka, mi capitò che appena entrato in un negozio, mi venne subito incontro il proprietario giapponese che, completamente privo di qualsiasi espressione facciale, mi indicò col dito un cartellino in cinese che era appoggiato accanto ad un artefatto in lacca su cui vi era scritto: "Si prega di non toccare!". Ovviamente aveva riconosciuto subito che ero cinese. Subito dopo entrò un'altro cliente, cinese come me, e il proprietario ancora una volta prontamente si mise ad indicare il cartello in cinese senza proferire parola.
Chiaramente questo proprietario giapponese aveva frequentato con passione un corso riguardo al grado di educazione del cittadino cinese medio. Tuttavia trovo che questo modo di fare è veramente umiliante!


Tra l'altro è veramente un peccato che non sia stato cosi facile a fare delle foto a questi cartelli. E anche un peccato è che non sono riuscito a fare delle foto alle notizie riportate dai media giapponesi, quando i sospettati sono cinesi. C'è da dire che anche i media cinesi in Giappone riportano molto spesso atti di cronaca nera con protagonisti cinesi.
Alcuni dicono che in Cina non vengono mai riportate notizie troppo violente o scioccanti, ma spesso invece vengono gonfiate notizie leggere che riguardano cittadini giapponesi, per esempio: un giapponese che insulta un cinese, ecc ecc. Sempre secondo questo standard poi, quando un cinese viola la legge finisce sempre in prima pagina.
Questo fa si che la cosiddetta gioventù arrabbiata ("fengqing") venga realmente istupidita, non facendo altro che aumentarne i sentimenti anti-giapponesi.

In effetti una parte dei cinesi che si recano all’ estero si rendono spesso e volentieri protagonisti di atti di inciviltà influenzando cosi l’immagine di "Paese dell'etichetta" per cui la Cina è famosa, danneggiandone l'onore e la dignità.. Non solo in Giappone. Molti paesi in giro per il mondo hanno dei cartelli cinesi specificamente indirizzati ai turisti cinesi:"Vietato fumare", "Si prega di controllare all'uscita le proprie tasche", "Verrà severamente punito il furto", "Vietato l'ingresso ai cinesi"," Chi preleverà a suo piacimento della merce verrà denunciato". Molte misure xenofobe o comunque contro gli stranieri sono sempre rivolte verso i cinesi, ma mai verso i giapponesi.




Nel 1922 Einstein visitò sia la Cina che il Giappone ed ebbe a dire: " In Giappone, su questo pezzo di terra ho trovato persone cosi belle, cordiali e gentili che ne sono rimasto piacevolmente stupito". "A Shanghai, mentre gli europei sono diventati la classe dirigente i cinesi sono schiavi e sembrano soltanto un popolo selvaggio e afflitto e la loro grande civilizazione sembra oramai soltanto un lontano passato"
Ora, in ogni località turistiche giapponese e coreana  si possono trovare cinesi. Questo e' sicuramenteun il simbolo dello sviluppo dell’ economia cinese e dell’ innalzamento dello standard di vita dei cinesi stessi che ne ha migliorato l immagine, e Einstein se potesse vederlo probabilmente cambierebbe la propria opinione. Tuttavia c e ancora molto da fare...


Da MOP

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